Breda A.9

Nel 1928 fu realizzato un interessante velivolo da addestramento avanzato, il Breda A.9 che vide l'impiego nelle scuole con particolare riferimento a quelle della specialità da caccia e acrobazia. 
Caratterizzato dalla velatura intercambiabile, cioè dalla possibilità di usare una cellula grande per l'addestramento di 2º periodo o una ridotta per il 3º periodo (A.9bis), oltre alla più consueta possibilità d'impiego come biposto bicomando o monoposto, questo biplano era molto vicino ai velivoli operativi, tanto che se ne sviluppò un prototipo da caccia (A.10) senza sostanziali modifiche. Apparso con motore “SPA-6A” da 200 CV, fu poi prevalentemente equipaggiato col più moderno “Isotta-Fraschini Asso 200” da 270 CV.

L’A.9 aveva una struttura interamente in legno con rivestimento in tela salvo la copertura in lamiera dei posti di pilotaggio.

Complessivamente furono prodotti 60 apparecchi, di cui 43 militari destinati a sostituire gli SVA della Scuola di Volo della Regia Accademia Aeronautica.
Gli A.9 restarono in utilizzo fino al 1934.
Caratteristiche fondamentali (tra parentesi per il tipo A.9bis): apertura alare 9,32 m. (8,92); superficie alare 27 mq (23); lunghezza 8,10 m.; altezza 3,1 m. (3,05); peso a vuoto 896 kg (885); peso totale 1211 kg (1201); velocità massima 182 km/h (190); autonomia 375 km; quota di tangenza 6000 m (5600).

fig 26 breda a9
fig 7 breda a9
fig 27 breda a9